Allora.. partiamo dal principio che la focaccia è una ed è solo quella genovese, con il suo olio extravergine di oliva Ligure, il suo sale e le sue ditate.
"La focaccia ha origini antiche e le sue tracce ci riportano intorno al II sec. a.C. quando Catone nei suoi scritti parla del Libum primo antenato di questa delizia. Cibo di marinai e pescatori la focaccia pare debba la sua nascita ai lunghi tempi d’attesa che i fornai dovevano affrontare durante le notti di lavoro, ore ingannate infornando direttamente sulla base del forno pezzi di pasta non lievitata, che una volta cotti venivano mangiati in compagnia. Oggi parlare di focaccia significa correre con il pensiero e la gola verso la regione italiana creatrice di vere leggende: la Liguria che con le sue innumerevoli tipologie di focacce si è affermata nel panorama gastronomico mondiale. A Genova già nel ‘500 il consumo della semplice focaccia all’olio era familiare e diffuso anche in chiesa, soprattutto nel corso dei matrimoni. Addirittura un vescovo dell’epoca, preoccupato per il radicarsi dell’abitudine, ne arrivò a proibire il consumo durante le funzioni funebri. Ancora oggi la “fugassa” regna sovrana nelle panetterie liguri, diverse le sue versioni, queste le più tradizionali: - Classica di Genova che deve avere lo spessore fra uno e due centimetri, lucida d’olio con crosta mai pallida e chiara, e la superficie caratterizzata dalla presenza di buchi.- Quella di Voltri più sottile e con impasto differente.
" [Fonte: Web]
Detto ciò, difficilmente riusciremo a riprodurre nel forno di casa la focaccia che troviamo dal fornaio (seppur non tutte quelle acquistate siano ottime). Questa però è una versione a mio parere fattibile e tutto sommato accettabile.
- 500 gr di farina Manitoba di ottima qualità
- 1/2 cucchiaino di zucchero
- 4 cucchiai di olio extravergine di oliva + 1/2 tazzina
- 1 cucchiaino e 1/2 di sale fino
- Sale grosso q.b.
- 1 cubetto di lievito di birra fresco(25 gr) o una bustina di lievito secco (10 gr)
- 260 ml di acqua tiepida + 1/2 tazzina
- Un pò di pazienza (per la lievitazione)
Sciogliete lo zucchero con il lievito in poca acqua tiepida.
Sulla spianatoia o nella planetaria versate la farina, il lievito e lo zucchero sciolti, l'olio ed iniziate ad impastare, aggiungendo poi la restante acqua ed il sale sino a che otterrete un impasto liscio ed elastico.
Ungete una teglia da 40 cm mettete la pasta nel centro, coprite con un canovaccio e lasciate lievitare per circa 1 ora sino al raddoppio del volume ( consiglio di metterla nel forno acceso a 30°).
Preparate un'emulsione con 1/2 tazzina di acqua e 1/2 tazzina di olio extravergine di oliva.
Stendete la pasta nella teglia aiutandovi con le mani leggermente unte (senza tirarla), versatevi sopra 2/3 dell'emulsione di acqua ed olio e lasciate lievitare ancora per minimo un'ora.
Nel frattempo portate la temperatura del forno a 250/280°.
Trascorso il tempo della seconda lievitazione, formate con le dita i classici buchi della "fugàssa", versate sull'impasto la restante emulsione di acqua ed olio e cospargete con poco sale grosso.
Infornate per 15/20 minuti sino a quando sarà dorata. Trasferitela su una gratella in modo che perda umidità anche nella parte inferiore e poi tagliatela a strisce.
Per i non Genovesi... o "foresti"... provate una volta nella vita a pucciarla nel cappuccino a colazione, o ad accompagnarla con un bicchiere di buon vino bianco Ligure per l'aperitivo... potreste innamorarvene e non poterne più fare a meno.
P.S. Crea dipendenza!!
1 commento:
La ricetta ed il risultato sembrano buoni!
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