Colori, Profumi, Sapori.. Condivisione

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domenica 29 ottobre 2017

CODA DI MANZO BRASATA SU POLENTA

Ora che pare sia arrivato sia arrivato l'inverno tutto di un colpo (qui siamo passati dal costume direttamente al maglione di lana)  cosa c'è di meglio di una bella polenta.. meglio se integrale (cosa che io non ho trovata). Se poi è accompagnata non dalla solita solita salsiccia, o formaggi vari.. ancora meglio.  La coda di manzo.. parte non da tutti apprezzata ma, molto gustosa,  economica e che si presta a varie preparazioni.. dalla classica ed ottima "coda alla vaccinara" a taglio fondamentale nel bollito, ottima per fare un buon brodo od un sugo. Avendola già utilizzata negli altri modi, ho provato a farla brasata e trattata un pò come il cinghiale, con la differenza che una notte di marinatura non è servita tanto a togliere "il selvatico" quanto ad insaporirla ulteriormente.


Ingredienti per 3 persone:

- 1 coda di manzo
- 1 carota
- 1 gambo di sedano
-1 cipolla
- Bacche di ginepro
- Chiodi di garofano
- Pepe nero in grani
.- 2 spicchi d'aglio
- 2 foglie di alloro
- Olio evo q.b.
- 1 cucchiao di farina di riso ( fecola di patate, maizema)
- 1 cucchiaio di triplo concentrato di pomodoro
- 1 bottiglia di buon vino rosso



La sera prima mettete a marinare la coda tagliata con il vino rosso con la carota, il sedano, la cipolla e l'aglio tagliati grossolanamente più gli odori.

La mattina dopo, togliete la coda dalla marinatura scolandola bene ed asciugandola e tenendo da parte la marinatura; in una pentola preferibilmente di coccio, versate due cucchiai di olio evo e quando prende temperatura unite i pezzi di coda facendoli rosolare uniformemente.

Eliminate le foglie di alloro dalla marinatura e versatela nella pentola (verdure comprese) sino a coprire la coda. In una tazzina,  una volta raggiunto il bollore, sciogliete il concentrato di pomodoro con poca acqua ed aggiungetelo alla coda; abbassate la fiamma e fate cuocere il tutto per 3-4 ore, a fiamma bassissima sino a quando la carne inizia a staccarsi dall'osso. 

Quando la carne risulta quasi cotta, toglietela dalla pentola ed aggiungete al sugo ( se ancora troppo liquido) un cucchiaio di farina di riso (o fecola di patate, amido di mais, maizema) sciolta in un pò d'acqua tiepida (per evitare che si formino grumi) lasciando sempre sobbollire a fiamma bassa. Regolate di sale e pepe.

Nel frattempo cuocete la polenta ( io ho utilizzato la classica Valsugana.. 8 minuti di cottura) lasciandola piuttosto morbida. Quando il sugo si sarà ristretto, unite nuovamente i pezzi di coda, lasciateli sul fuoco il tempo che raggiungano nuovamente temperatura e passate all'impiattamento versando 1-2 mestoli di polenta in un piatto fondo ed adagiandovi sopra i pezzi di coda con il loro condimento.







giovedì 7 luglio 2016

POLPETTINE ALLA GENOVESE


Che parte della cucina Genovese con le sue torte di verdure, i frisceu, la farinata, la focaccia etc.. sia molto street food o finger food, è ormai appurato e queste polpettine di carne fritte (ma cucinabili anche al forno) ne sono l'ennesima prova. Ottime come antipasto o come aperitivo,  gustate calde ma anche tiepide sono caratterizzate dalla presenza dei funghi secchi e delle erbe aromatiche.. perchè non tutte le polpette sono uguali... :P

Ingredienti per 4 persone:


- 400 gr di carne di vitello macinata
- 20 gr di funghi secchi
- 1 fetta di pancarrè (o pan secco)
-  1 mazzetto di erbe aromatiche (prezzemolo, maggiorana, basilico, timo)
- 1 spicchio d'aglio
- 1 uovo grande
- 20 gr di Parmigiano o Pecorino (Romano o Sardo)
- Farina q.b.
- Sale e pepe q.b.
- 1 grattugiata di noce moscata
- Olio per friggere


Mettete i funghi secchi in una ciotola di acqua tiepida ad ammollare per circa 30 min. .  Tritate le erbe aromatiche insieme allo spicchio d'aglio ed ai funghi scolati e strizzati.  In una terrina piuttosto capiente mettete la carne, l'uovo, il parmigiano, il trito ottenuto una grattugiata di noce moscata, il sale ed il pepe; impastate il tutto con le mani in modo da ottenere un composto omogeneo. 

Con le mani bagnate formate delle polpettine grosse più o meno quanto un'albicocca;  passatele nella farina premendole leggermente tra i palmi e poi friggetele a fuoco moderato in modo che cuociano all'interno, senza abbrustolire all'esterno. 

Quando saranno dorate, sgocciolatele su carta assorbente da cucina per eliminare l'unto in eccesso; sistematele su un piatto da portata decorando con rametti di timo o maggiorana.

In alternativa potete cuocerle in forno a 180° per circa 20 min. girandole a metà cottura.




lunedì 13 giugno 2016

DOLMADES (INVOLTINI DI FOGLIE DI VITE)


"Ma che bontà.. ma che bontà.. ma che cos'è questa robina qua.." 

Nel pensare ai Dolmades non posso che canticchiare questa canzone della magnifica Mina.. perché diciamocelo, con carne o nella versione vegetariana, questi piccoli involtini di foglie di vite sono pura goduria per il palato e per l'anima. Se poi le foglie di vite provengono da un posto che amo alla follia, #Framura, sono ancora più "sentiti" nonostante non appartengano alla cucina Italiana.
Lascio qui la ricetta con carne.. e preparatene tanti, perché caldi o freddi.. uno tira l'altro...

Ingredienti per circa 20 Dolmades:


- 25 foglie di vite
- 100 gr di riso Vialone
- 130-150 gr. di carne macinata
- 1/2 cipolla (o 1 cipolla piccola)
- 1 spicchio d'aglio
- 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 1 lt di brodo vegetale
-  10 gr di burro
- Erbe aromatiche (basilico, menta, timo, aneto) q.b.
- Sale e pepe q.b.


Premettiamo che in commercio esistono le foglie di vite già confezionate in barattolo.. se le trovate buon per Voi.. :P

Se avete la possibilità di utilizzare, come ho fatto io, le foglie di vite fresche sciacquatele sotto l'acqua corrente, eliminate il picciuolo e fatele lessare in acqua bollente salata, (alla quale avrete aggiunto un pò di succo di limone) per non più di 2 minuti. Scolatele con un mestolo forato, immergetele in acqua fredda e ponetele su di un canovaccio ben distanziate.




Tritate la cipolla, l'aglio e metteteli a rosolare in una padella antiaderente sino a che saranno appassiti; aggiungete la carne ed il riso, lasciate sul fuoco il tempo che s'insaporiscano, spegnete la fiamma, unite le erbe aromatiche tritate, regolate di sale e pepe e mescolate il tutto.

Preparate il brodo vegetale.

Posizionate le foglie di vite con la parte del picciuolo (eliminato) in alto, ponete un pò di ripieno, arrotolate la foglia su esso dando un solo giro, poi ripiegate e bordi esterni verso il centro e continuate ad arrotolare stringendo gli involtini. Tenete da parte 5 foglie di vite.








Una volta terminati gli involtini, prendete una pentola piuttosto bassa e del diametro adatto (in modo che gli involtini possano stare molto attaccati l'uno all'altro), distribuite sul fondo le foglie di vite avanzate, posizionate i fagottini, irrorate con il burro fuso e versate il brodo vegetale a filo.








Accendete il fuoco a fiamma bassa, ponete il coperchio, e lasciate cuocere per circa 40-60 minuti, aggiungendo man mano altro brodo, contando che sia le foglie di vite ma soprattutto il riso all'interno per cuocere avranno necessità di tanto liquido.

Una volta pronti, spegnete la fiamma, lasciate riposare per 5-10 minuti e servite. Come già detto sono ottimi sia tiepidi che freddi ed a seconda della quantità possono rappresentare un antipasto od un secondo piatto. La cosa certa è che creano dipendenza.. Oo




mercoledì 6 aprile 2016

YOUVARLAKIA AVGOLEMONO (POLPETTINE DI CARNE E RISO ALLA GRECA CON SALSA AL LIMONE))


Un nome impronunciabile ma un piatto Greco molto particolare e saporito da provare la cui ricetta ho estrapolato da un libro di cucina acquistato in Grecia qualche anno fa. Le polpettine sono a base di carne, riso, cipolla, prezzemolo ed aneto. La salsina con la quale io probabilmente ho un pò esagerato, è a base di uova, limone e brodo.  Come per tutte le ricette, ce ne sono differenti versioni ( molti sostituiscono l'aneto con la farina). Può essere considerato a tutti gli effetti un piatto unico.

Ingredienti per 6 persone:

- 500 gr di carne tritata
- 1 tazza di riso
- 1 uovo + 2 tuorli
- 1/2 cipolla tritata
- 1/2 tazza di olio di oliva
- 3 cucchiai di prezzemolo tritato
- 3 cucchiai di aneto
- 1 Limone
- Sale e pepe q.b.
- Brodo di carne.



In una terrina mescolate il macinato di carne, la cipolla ed il prezzemolo tritati, l'uovo, il riso crudo, la metà dell'olio, il sale ed il pepe. Impastate tutti gli ingredienti e formate delle polpettine che poi passerete nell'aneto sminuzzato.

In una casseruola abbastanza larga da contenere il tutto, fate scaldare il restante olio, aggiungete le polpettine che dovranno rosolare uniformemente, versate il brodo sino a coprirle e lasciatele cuocere a fuoco medio per circa un'ora.

Quando avranno assorbito tutto il brodo, aggiungete 1/2 bicchiere d'acqua e lasciate riprendere il bollore.

Nel frattempo preparate la salsa: sbattete i 2 tuorli d'uovo con il limone ed un pizzico di sale; aggiungete un mestolo di brodo e versate il tutto sulle polpette, lasciando restringere per qualche minuto (non deve risultare una frittata).

Guarnite con prezzemolo tritato e servite calde od ancor meglio tiepide.




lunedì 4 gennaio 2016

INVOLTINI PRIMAVERA


Gli involtini primavera sono un piatto tipico della cucina cinese (e non solo) che tutti abbiamo mangiato una volta nella vita. Ne esistono varie versioni, con la carne di maiale o pollo, vegetariani, con l'aggiunta di verdure varie e germogli di soia o funghi. Io in questo caso ho utilizzato ciò che avevo in frigo.

Ingredienti per 4 persone:

Per la pasta:

- 100 gr di farina 
- 100 gr di farina di riso
-  500 ml d'acqua
- 1 presa di sale

Per il ripieno:

- 100 gr di maiale o pollo (facoltativo)
- 2 cipollotti
- 1/2 verza
- 2 carote
- 2 zucchine
- 1 peperone
- 1 spolverata di zenzero (facoltativo)
- 1 cucchiaio d'olio di semi
- Salsa di soia q.b.


Come prima cosa preparate la pastella che, con l'utilizzo della farina di riso, risulterà più appiccicosa e quindi un pò meno lavorabile rispetto alla pastella per le crepes.

Unite le due farine, aggiungete l'acqua, una presa di sale e mescolate sino ad avere un impasto omogeneo e senza grumi. Lasciate riposare la pastella per circa un'ora e dedicatevi alla preparazione del ripieno.

Tagliate la carne di maiale o pollo a pezzettini piccolissimi; lavate le verdure, sbucciate le carote, e tagliate il tutto a listarelle sottili non troppo lunghe. Sbucciate ed affettate i cipollotti a rondelle sottili.

Fate scaldare un cucchiaio d'olio nel wok, aggiungete i cipollotti affettati e lo zenzero. Lasciate soffriggere per qualche minuto, unite la carne fatela dorare e sfumatela con un pò di salsa di soia.



Quando la carne sarà quasi cotta, aggiungete le verdure in ordine. Prima le carote, poi i peperoni, le zucchine ed infine la verza che dovranno cuocere ma restare relativamente croccanti. Aggiungete salsa di soia durante la cottura.
Quando il tutto sarà cotto, spegnete la fiamma, coprite con un coperchio e lasciate intiepidire.



Fate scaldare una padellina antiaderente ( sarebbe meglio utilizzare la crepiera) ed ungetela con un foglio di carta assorbente bagnato d'olio. Versate un mestolino di pastella (deve essere piuttosto sottile) e lasciate cuocere voltando la crepe a metà cottura.  Prima di passare alla crepe successiva, ungete nuovamente la padella. Appilate le varie sfoglie su di un piatto dividendole con fogli di carta forno o pellicola in modo che non si attacchino.



Terminato l'impasto, passate alla preparazione dell'involtino. Mettete una cucchiaiata di ripieno al centro di ogni sfoglia, ripiegate i bordi laterali all'interno ed arrotolate l'involtino su se stesso. Utilizzate una miscela di acqua e farina per sigillare la pasta.



Friggete gli involtini in abbondante olio di semi e servite caldi accompagnati da salsa di soia e salsa agrodolce




domenica 8 novembre 2015

GULASH

"Il gulash è sicuramente uno dei piatti più conosciuti e rappresentativi della cucina ungherese. L'origine di questa ricetta  ed è da ricercarsi tra i mandriani ungheresi che, quando trasportavano i pregiati manzi grigi dalla pianura della Puszta ai mercati di Moravia, Vienna, Norimberga e Venezia, usavano preparare questa sorta di spezzatino di carne di vitello dentro un grande paiolo messo sopra un fuoco di legna all'aperto.Naturalmente per molti secoli il gulash fu solo il pasto dei mandriani e della povera gente che aveva ben poco a disposizione per nutrirsi.Col passare del tempo, verso la fine del XVIII secolo che la gulyásleves,la minestra dei mandriani, dalla prateria arrivò ad essere conosciuta dalle famiglie borghesi ed a riscuotere il grande successo che ha portato il gulash a diventare il piatto tradizionale ungherese per eccellenza."  [Fonte: web]                                                                                           


Ingredienti per 8 persone:


- 1 kg di carne di vitello
- 50 gr di burro
- 1 Lt di brodo di carne
- 600 gr di patate
- 500 gr di cipolle
- 2 carote piccole
- 2 spicchi d'aglio
-  3 peperoni verdi o rossi
- 1-2 pomodori maturi
- 2 cucchiai diCumino dei prati 
- 2 cucchiai di Paprika dolce 
- Sale q.b.
- Pepe q.b.

Affettate le cipolle, sbucciate e schiacciate l'aglio, pulite i peperoni eliminando i semi, i filamenti interni e tagliateli a dadi.  In una pentola antiaderente, fate soffriggere le cipolle affettate con il burro stando attenti a non farle bruciare; nel frattempo pelate le carote e tagliatele a dadini. 

Quando le cipolle si saranno ammorbidite, unite l'aglio, le carote ed il cumino dei prati (differente dal classico cumino che è utilizzato nella cucina nordafricana). Aggiungete la carne di vitello tagliata a dadi e lasciate rosolare mescolando, sino a quando si sarà dorata.

Unite la paprika dolce, regolate di sale, e lasciate cuocere a fiamma bassa  per circa 1 ora, mescolando di tanto in tanto ed aggiungendo un mestolo di brodo se vedete che la carne tende ad asciugarsi troppo.

Lavate i pomodori, eliminate i semi, e riducete anch'essi a pezzetti. Pelate le patate e tagliatele a cubi non troppo grossi.

Unite i peperoni ed i pomodori alla carne, coprite con il brodo, e lasciate cuocere a fuoco basso per un'altra ora . Trascorso questo tempo aggiungete le patate a pezzi, il brodo rimasto e lasciate sul fuoco per altri 45 minuti, mescolando di tanto in tanto affinchè non attacchi. Servite caldo.

A me personalmente piace più denso ma, in effetti il gulash nasce come una zuppa. Se avanza, potete conservarlo in frigo per qualche giorno, limitandovi ad aggiungere un pò d'acqua nel momento in cui dovrete scaldarlo.



















venerdì 14 agosto 2015

POLPETTONE DI PATATE, SALSICCIA, MOZZARELLA, E....


Inutile dire che il polpettone Genovese è di patate e fagiolini. Ma vista l'occasione, e la necessità di diversificare, ho optato per una variante. Chiedo venia per le foto ma.. ho dimenticato il cavetto della macchina fotografica a Genova, e ho dovuto arrangiarmi in altro modo. Appena possibile le cambierò..


Ingredienti per 6 persone:

- 700 gr di patate
- 300 gr di salsiccia
- 1/2 bicchiere di vino bianco secco
- 3 uova
- 2 manciate di parmigiano 
- 20 gr di funghi secchi
- 2 rametti di rosmarino
- 1 mozzarella 120 gr.
- Sale e pepe q.b.



Preriscaldate il forno a 180°

Mettete le patate in una pentola di acqua  fredda, portate ad ebollizione, ed una volta cotte scolatele, togliendo la pelle sotto l'acqua fredda corrente. Una volta raffreddate, passatele con lo schiacciapatate.

Fate ammollare i funghi secchi in una ciotola di acqua tiepida. Una volta ammorbiditi, strizzateli, e tagliateli grossolanamente.

Prendete uno dei due rametti di rosmarino, staccate gli aghi dal ramo, per poi tritarli grossolanamente.

Tagliate la pelle della salsiccia al centro, eliminandola. Ponete sul fuoco una padella antiaderente, aggiungete la salsiccia ed un rametto di rosmarino; sfumate con il vino bianco. Fate evaporare buona parte del vino, ed aggiungete le patate schiacciate, cercando di amalgamarle con la salsiccia per pochi minuti. Spegnete la fiamma e lasciate intiepidire.



In una terrina, rompete le uova, sbattetele, aggiungete il parmigiano, i funghi,il rosmarino, la mozzarella tagliata a pezzetti, e l'impasto di patate e salsiccia, mischiando bene il tutto, e regolando di sale e pepe.

Oleate una teglia anche sui bordi, foderatela con il pane grattato in modo che ricopra tutto, e riempitela con l'impasto ottenuto (non più alto di 1-2 cm). Ricoprite ulteriormente di pane grattato, e disegnate con una forchetta delle linee diagonali prima da destra verso sinistra, poi da sinistra verso destra.







Infornate  per circa 20/30 min.

Una volta sfornato, lasciate intiepidire, e servitelo a vostro piacimento come antipasto o secondo piatto.


martedì 23 dicembre 2014

LA CIMA (A CIMMA)


"Una tasca di carne di vitello ripiena di frattaglie, piselli, uova, formaggio e cotta nel brodo: ecco la cima, uno dei più noti e apprezzati piatti tipici Genovesi." Celebre invenzione ligure, la simma pinna è il piatto originale fra quelli a base di carne di tutta la regione. In realtà, la carne è solo l'involucro di un ripieno a base di vari ingredienti molto delicati. È una preparazione generosa perché regala un brodo leggero, ma gustoso.
  "A çimma pinn-a, o re di piatti frèidi", (re dei piatti freddi) come la definì Aldo Aquarone in una poesia, è un immancabile piatto del festivo. Le male lingue sostengono che sia frutto della nota parsimonia locale: risparmiare sulla quantità di carne ed abbondare con altri ingredienti meno pregiati. La scarsità di carne, usata per fare la tasca, è giustificata più dalla mancanza reale di allevamento bovino in Liguria che dalla tirchieria: basta infatti assaggiare questa prelibatezza per capirlo.                                                La preparazione della cima è elaborata, richiede tempo e abilità: equilibrio nel dosare gli ingredienti del ripieno, dimestichezza nel cucire la tasca con il filo, cura nelle cottura onde evitare fratture ed infine, l'ultimo antico rito, il riposo sotto un peso - in passato era frequentemente usato il ferro da stiro di ghisa - posto sopra al tagliere per far uscire eventuali infiltrazioni di brodo e per dare la caratteristica forma." [fonte: http://www.agriligurianet.it]


Anche Fabrizio De Andrè le ha dedicato  una canzone, ove le parole del ritornello sono gli auspici di chi, mentre la cima cuoce, prega perché venga buona e non scoppi.



Importante:


- A genova la cima si ordina  a numero di uova ( circa 1 uovo a persona). Il macellaio ve la fornirà già cucita su 3 lati, e con abbastanza spago per poter cucire il quarto lato, una volta riempita. Quindi dovrete fornirvi di una ago piuttosto grosso, acquistabile tranquillamente in merceria.
Per lo meno a Genova, se lo chiedete, il macellaio vi fornirà anche la carne necessaria per il ripieno (vitello, cervello, e filoni).




- La cima va riempita per 3/4, perchè il ripieno, cuocendo tende a gonfiare.

- Va tuffata nel brodo tiepido e non bollente, in modo che abbia tempo di gonfiare poco per volta ed uniformemente.

- Appena gonfiata, pungetela con una forchetta, o uno stecco di legno da spiedini, in modo che il vapore che si forma all'interno, possa uscire. Continuatela a bucare durante tutta la cottura.

- Il brodo dovrà bollire appena, quindi tenete la fiamma bassa.

Ingredienti per 8 persone:

- 1 tasca di vitello da 8 uova
- 8 uova
- 200 gr di vitello tagliata a spezzatino
- 200 gr di cervello 50 di filoni (in alternativa  due fette di prosciutto cotto a pezzetti)
- Le foglie di 2 rametti di maggiorana
- 1 manciata di pinoli
- 1 manciata di piselli (crudi o surgelati)
- 30 gr di funghi secchi ammollati
- 90 gr di parmigiano reggiano
- 1 piccola cipolla
- 1 grattatina di noce moscata
- 2/3 foglie di lattuga tagliate a listarelle (facoltativo)
- 1 carota tagliata a pezzetti o listarelle
- 1 noce di burro

Per il brodo:
- carota
- cipolla
- sedano





Mettete a rinvenire i funghi secchi sino a che non risulteranno morbidi, strizzateli, e tritateli con la mezzaluna o il coltello. Sbollentate appena i piselli.

Pulite il cervello ed i filoni, tagliandoli a pezzi. 

In una pentola ovale (capace di contenere la cima), mettete a bollire l'acqua con la carota, il sedano, la cipolla ed un pizzico di sale grosso.

Fate sciogliere il burro in una padella antiaderente, aggiungete la cipolla tritata con la mezzaluna, abbassate la fiamma e fatela imbiondire, aggiungendo poi la carne e le frattaglie (in alternativa il prosciutto) tagliate a pezzi. Quando le carni saranno rosolate per bene, spegnete il fuoco, lasciatele intiepidire e tagliatele a piccoli pezzettini con il coltello o la mezzaluna. Non utilizzate il mixer altrimenti il ripieno risulterà troppo fine.





Pulite la carota, e tagliatela a pezzetti o listarelle. Lavate le foglie di lattuga, eliminate la parte bianca centrale, e riducete anch'esse a striscioline. ( la lattuga può essere sostituita da una piccola zucchina, bietole o 1 carciofo)




In una grossa terrina, sbattete le uova, aggiungete le carni, i piselli, i pinoli, i funghi secchi, la maggiorana tritata, la carota, la lattuga, il parmigiano ed una grattatina di noce moscata. Mischiate il tutto, e regolate di sale e pepe, ricordando che parte del sale, bucando la cima in cottura, andrà nel brodo.







E qui metto in pratica il trucco della nonna (utile ma, non necessario).... trasferite il ripieno in una grossa padella antiaderente e fatelo leggermente rapprendere a fiamma bassa, evitando di trasformarlo però in una frittata.






Riempite la cima per 2/3, cucendo successivamente il lato aperto. (per riuscire a riempirla occorrerebbero per lo meno 3 mani ma, è fattibile  senza troppi danni anche con due).





Immergete la cima nel brodo tiepido, ed appena inizia a gonfiare, bucate la carne con una forchetta o uno stecco di legno da spiedini. Lasciatela bollire a fuoco basso per circa un'ora e mezza continuando a punzecchiarla durante la cottura.











Una volta cotta, spegnete il fuoco, e lasciatela raffreddare nel suo brodo, poi trasferitela in un grosso piatto, copritela con un tagliere, e ponetevi sopra un peso (io ho utilizzato il classico mortaio in marmo) , in modo che rilasci l'eventuale brodo rimasto all'interno, ed assuma la classica forma. Fatela riposare in questo modo per lo meno  una notte.











Tagliatela a fette da fredda, altrimenti il ripieno tenderà a sfaldarsi. Potete servirla anche tiepida (scaldando le fette a vapore), accompagnata da Salsa verde, o spinaci passati in padella con burro e pinoli.













Le fette avanzate, potranno essere passate nell'uovo, poi nel pan grattato e fritte. (decisamente da provare)

L'ottimo brodo, potrà essere utilizzato con i ravioli, o da tradizione Natalizia Genovese con i Natalini.






mercoledì 19 novembre 2014

VITELLO CON PATATE E ROSMARINO


Sinceramente non so dirvi se questa ricetta appartiene alla cucina Ligure o, semplicemente alla tradizione famigliare, ricordo che la faceva sempre una delle mie nonne (quella alla quale piaceva cucinare)... e che non la mangio da una vita.

Ingredienti per 3 persone:



- 250 gr di spezzatino di vitello
- 2 grosse patate
- 2 rametti di rosmarino
- Brodo di carne
- 2 spicchio d'aglio
- 1/2 bicchiere di vino bianco secco
- 1 noce di burro
- Sale q.b.
- Pepe q.b. 



Preparate il brodo; sbucciate la patate, lavatele, asciugatele, e tagliatele a pezzi della stessa dimensione dello spezzatino. Tritate il rosmarino con uno spicchio d'aglio e mettetelo da parte.




Fate scaldare il burro ed uno spicchio d'aglio schiacciato in una pentola antiaderente, senza fargli prendere colore. Aggiungete lo spezzatino alzando leggermente la fiamma. Quando la carne risulterà ben rosolata, sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare.







Abbassate la fiamma, coprite con il brodo, e fate cuocere per 30 minuti con il coperchio, versando ancora un pò di brodo se vi sembra che tenda ad asciugare troppo.




Trascorso questo tempo, aggiungete le patate a pezzi ed il trito di aglio e prezzemolo.



Lasciate finire di cuocere e servite caldo.